Esporsi (come ad esempio pubblicare un libro..) , dire la propria , rappresentare con forza le proprie idee ci sottopone al giudizio altrui. Non tutti sono pronti a mettersi in discussione ed accettare che una propria idea , un progetto , una propria visione possa non piacere.

Spesso non ci si espone perché è decisamente più facile non rischiare, rimanere nel porto sicuro di ciò che conosciamo alimentando così la concreta possibilità di diventare polemici . Si allena il proprio cervello a guardare la metà della mela mancante piuttosto che ingegnarsi su cosa poter fare con la parte che invece è… il qui ed ora. Diventa una pericolosa “forma mentis” .Fare invece, con la fierezza di aver fatto, dire con la voglia di far conoscere le proprie idee ,ci fa apprezzare il momento, ci proietta al futuro, all’azione! Saper ascoltare le critiche è l’arte più difficile perché ci costringe ad una revisione , noi vorremmo lanciarci in avanti ed invece dobbiamo rivedere i processi che all’inizio ci hanno convinto ma ora dobbiamo farlo con un occhio critico. Tutto questo a patto di saper riconoscere quando una critica è vera, sincera , disinteressata e quindi merita di passare alla fase due, quella tecnica. Solo dopo aver superato anche questa fase, permetteremo alla critica di destare dei dubbi e di far si che da essa possano scaturire comportamenti nuovi , in definitiva migliori. E’ solo a questo punto e dopo l’ennesimo conflitto con noi stessi che potremo dire di essere cresciuti grazie alla critica. Abbiamo però anche l’onere di dover riconoscere l’autenticità delle critiche positive, se sono anch’esse sincere , disinteressate , oneste ! In questo caso è necessario non accontentarsi di un complimento, ma dobbiamo capire il perché, cosa è piaciuto , per quale motivo, cosa comunque potrebbe essere fatto in modo migliore. Consolidare comportamenti che hanno portano consensi è un processo naturale, cercare di migliorarli è uno sforzo, ma come sempre tutto rinasce dopo grandi conflitti.

Per esporsi quindi, a mio avviso serve conoscenza, personalità e la capacità di saper leggere tra le righe di una critica e di un complimento, per decidere quanto potrà condizionarci. In definitiva siamo sempre noi i possessori delle chiavi del nostro cuore e della nostra mente, dobbiamo anche questa volta saper leggere l’altro, capirne le intenzioni ed in base ad esse decidere se e quanto aprire le nostre porte.

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