Il vostro contributo è prezioso e non vedo l’ora di leggere tutte le vostre idee.

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Roberto Pizzamiglio
8 mesi fa

Ciao Federico,
Ho ritrovato nel libro, i pensieri, i dubbi, le certezze e le incertezze, le notti insonni, il piacere di aver fatto bene, il piacere di aver fatto del bene al team, le delusioni, i successi e gli insuccessi, insomma tutte le varie emozioni e sentimenti che anche tu hai descritto. Ho annotato alcune cose e le riporto di seguito in quanto le condivido:
– valutare i risultati basandosi sulla omogeneità della prestazioni del team e valutare la prestazione del soggetto + in difficoltà
– osservare il contesto, valutare e modificarsi (quasi impossibile per la maggior parte delle persone)
– rappresentare e credere ciò in cui si crede (d’accordo al 100%)
– la motivazione delle persone dipende dalla visione di se stessi proiettata nel futuro (motivare tramite una visione futura)
– key man per le aziende familiari: anch’io lo pensavo, attento, gli scenari futuri non riusciamo a prevederli. Come te ho sempre lavorato in modo puro, non sono mai sceso a compromessi, ho sempre cercato il meglio per l’azienda lavorando in modo integro, retto e con sani principi ma poi sono cambiate le condizioni (compagine societaria che non aveva le mie stesse idee e soprattutto visione) e quindi sono andato in Triangle
– come te quando sono arrivato nel lontano 1996 in Yoko – Magri non c’era nessun organigramma, c’erano i factotum, non c’era cultura manageriale, poi è cambiato tutto
– sono d’accordo che il trade marketing debba essere gestito da che ha gestito le vendite, prima di tutto bisogna saper vendere a chi deve vendere e chi ha gestito le vendite sa quali sono le leve da utilizzare
– sono d’accordo che bisogna promuovere se stessi ma attenzione a cadere nella presunzione. In un mondo ideale le capacità e i meriti dovrebbero essere riconosciuti senza bisogno di self-marketing. Devo dire però che a me, finché c’è stato Galeazzi, ho sempre avuto i riconoscimenti e le gratificazioni non solo economiche che mi hanno dato grande motivazione. Spesso però mi chiedevo se fossi stato in grado di intercettare i meriti dei miei collaboratori senza creare demotivazione per meriti non riconosciuti
– sei fortunato ad avere come titolari Filippo e Daniele, capaci, intelligenti, curiose, ambiziose, amanti del loro lavoro, passionali, motivate, che potrebbero vivere di rendita e invece lavorano anche + dei loro collaboratori. Dal 2012 (anno in cui Galeazzi è uscito da Yoko – Magri), non ho + avuto tutto ciò

Rispondi  Roberto Pizzamiglio
8 mesi fa

Grazie per il tuo contributo Roberto, in qualche modo certi passaggi sembrano riproporsi ..quindi farò tesoro della tua esperienza. Mi fa particolarmente piacere che tu l’abbia voluta condividere in questo blog, che nasce proprio per scambiarci competenze.

Gianluca
8 mesi fa

Ciao Fede
mi ritrovo in tanti passaggi che oltretutto condivido .
la lettura è stata veloce, piacevole e scorrevole
per il prossimo potresti pensare a qualcosa che parli di aziende e ruoli in altre realtà o mercati

Rispondi  Gianluca
8 mesi fa

Ciao G.Luca,
grazie per il consiglio, potrebbe essere un’idea quella di intervistare qualche manager che lavori in una società padronale di un settore diverso dal nostro ..sarebbe interessante capire se vive le stesse dinamiche da me descritte e soprattutto come le gestisce.

Frederico Zanani
7 mesi fa

Sono stato molto felice di vedere pubblicato il libro di qualcuno di cui sono orgoglioso di chiamare amico. Ho imparato presto a considerare ogni vittoria di un amico come una gioia personale. Sembra strano, ma la parte che mi ha toccato di più nel libro è stata la narrazione dell’autore sul momento in cui ha sperimentato la felicità e l’eccitazione nel ricevere la prima bicicletta, momenti come questi devono essere conservati nella nostra ‘scatola mentale dei gioielli’ per essere utilizzati nei momenti difficili, che sappiamo tutti, prima o poi affronteremo.

Un’altra questione importante per me è stata vedere il riconoscimento del supporto della famiglia, senza il quale non è possibile progredire in nessun aspetto della vita; qui congratulo non solo l’autore, ma l’intera famiglia. Per quanto riguarda il ‘denaro, fertilizzante del diavolo’, direi che concordo solo in parte; dopotutto, dando una destinazione elevata alla ricchezza, si può essere nelle grazie del buon Dio. Vedo il ‘vil metallo’ come uno strumento per raggiungere la libertà; dopotutto, lavoriamo per sopravvivere, se avessimo l’opzione, trascorreremmo la giornata in spiaggia o in montagna a divertirci.

È importante sottolineare che la necessità impellente imposta dalla civiltà moderna, che ci spinge al lavoro, ci offre l’opportunità di lottare per essere un punto di riferimento nei nostri campi professionali, come nel caso del nostro amico. Sono sorpreso e felice di vedere il mio amico osservare le verità, non sempre chiare, riguardo all’importanza delle piccole e medie imprese nell’economia, anche se fa parte di un’azienda di grandi dimensioni. Questa importanza viene spesso dimenticata quando nomi importanti delle grandi compagnie nell’economia rimangono sempre in voga; tuttavia, sono le piccole e medie imprese che danno dinamismo all’economia. Congratulazioni all’autore, che sia sempre la ‘prima donna’ che è.

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